Cane maltese (foto di repertorio)

Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection: “Ringrazio la donna che ha avuto il buon senso e la prontezza di riprendere il tutto e rivolgersi alle Autorità. Raccogliere prove e denunciare questi casi è fondamentale”.

Dovranno rispondere di maltrattamento di animali la coppia ripresa dalla telecamera del telefonino di una vicina di casa mentre, spiega la lega nazionale per la difesa del cane (Lndc) “veniva picchiato, tirato per le orecchie e addirittura lasciato sospeso nel vuoto dal balcone”. La donna infatti, dopo aver assistito personalmente a diverse angherie, ha avuto la prontezza di riprendere i maltrattamenti inflitti all’animale dalla coppia e consegnare il filmato alla Polizia Locale. Grazie a questa prova, la coppia è stata denunciata per maltrattamento di animali e il piccolo maltese per ora è stato posto sotto sequestro preventivo. 

A quanto pare, la coppia si sarebbe giustificata dicendo che non era loro intenzione maltrattarlo, ma che volevano semplicemente educarlo”, fa sapere Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Questa scusa purtroppo viene spesso utilizzata da chi viene colto in flagrante a maltrattare i propri animali ed è davvero preoccupante, perché lascia trasparire una ‘cultura’ che considera la violenza uno strumento educativo, mentre è soltanto crudeltà. Con la violenza non si ottiene nulla se non paura, mentre il rapporto con il proprio animale domestico dovrebbe essere impostato sull’affetto, sul rispetto e sulla comprensione reciproca. Chi pensa che questi metodi siano educativi non dovrebbe mai prendere con sé un animale”.

Ovviamente ci siamo uniti alla denuncia già sporta nei confronti della coppia e voglio ringraziare personalmente la vicina di casa che si è esposta per denunciare quello che stava accadendo. Troppo spesso chi assiste a queste atrocità si volta dall’altra parte o evita di spendersi in prima persona. A volte per paura di ritorsioni, a volte per non rovinare i rapporti di vicinato e altre volte per semplice menefreghismo. Invece è fondamentale raccogliere prove, testimoniare e denunciare come ha fatto questa signora. Grazie a lei, il cagnolino è stato salvato e speriamo che potrà cominciare una nuova vita con una famiglia che lo ama davvero”, conclude Rosati.