
Vietate gite fuori porta e picnic. Il Viminale ha annunciato controlli rigorosi soprattutto nelle aree urbane più esposte al rischio assembramenti i parchi cittadini
Vietate gite fuori porta e picnic. Il Viminale ha annunciato controlli rigorosi soprattutto nelle aree urbane più esposte al rischio assembramenti (i parchi cittadini), ma le forze dell’ordine effettueranno controlli anche sulle arterie stradali, autostradali, aeroporti e nelle stazioni.
Per i giorni 3, 4 e 5 aprile (Pasqua e Pasquetta) ci sono le seguenti deroghe speciali, per le visite a parenti e amici, mentre le altre cose sono regolate dalle classiche norme. Saranno permessi gli spostamenti verso altre abitazioni private abitate, solo una volta al giorno e tra le ore 5 e le 22 (quindi rispettando il coprifuoco), restando all’interno della propria regione.
Niente picnic: gli spostamenti continueranno a essere vietati salvo che per motivi di lavoro, salute o comprovata necessità, con l’unica deroga sulle citate visite ad amici e parenti, che però devono avvenire all’interno delle abitazioni.
L’attività sportiva e motoria è consentita solo in forma individuale, nel rispetto del distanziamento, nei pressi della propria abitazione. Ancora vietato lo sport di contatto e quello svolto presso palestre e centri sportivi. L’attività sportiva può essere praticata nel proprio comune, dalle 5 alle 22, in forma individuale e all’aperto e mantenendo la distanza interpersonale di due metri. È però permesso, nello svolgimento di un’attività sportiva che comporti uno spostamento, come la corsa o il ciclismo, entrare in un altro Comune “purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il comune di partenza”, come precisano le faq del Governo.
Niente pranzi e cene fuori. Restano chiusi anche per Pasqua bar, ristoranti e locali, che però possono effettuare attività di consegna a domicilio senza limiti di orario e di asporto fino alle 22 (fino alle 18 nel caso dei bar), a patto che il consumo non avvenga sul posto o nelle vicinanze. Serrande ancora abbassate, infine, per barbieri e parrucchieri. Rimangono aperti molti altri esercizi commerciali: alimentari, tabaccherie, ferramenta, edicole, farmacie, profumerie, lavanderie, negozi di ottica, negozi di intimo e di biancheria per la casa, negozi per abbigliamento di bambini, negozi di giocattoli.
A Pasqua sarà possibile andare a messa, sempre portando con sé l’autocertificazione, e optando per le chiese vicine alla propria residenza o al proprio domicilio. Le entrate in chiesa saranno comunque sempre contingentate, come, naturalmente, rimarrà obbligatorio indossare la mascherina e rispettare la distanza di sicurezza (lo scambio di un segno di pace per motivi sanitari viene sostituito da un inchino fatto guardandosi negli occhi).
Oggi, Venerdì Santo la celebrazione della Passione sarà svolta in tutte le sue parti. Ma il gesto del bacio della Croce sarà compiuto solo da chi presiede la celebrazione. In occasione della Via Crucis non potrà svolgersi alcuna processione di fedeli.
La veglia pasquale potrà essere celebrata ma in un orario compatibile con le limitazioni imposte dal coprifuoco e sempre evitando di dare luogo a processioni o assembramenti. Come in occasione di tutte le festività più rilevanti, è stato previsto il rafforzamento della attività di prevenzione e di controllo del territorio. L’attenzione dei dispositivi territoriali di controllo sarà rivolta alla verifica del rispetto delle vigenti misure di contenimento del contagio, con particolare riguardo a quelle riguardanti i divieti per gli spostamenti.
Il DECRETO-LEGGE 1° aprile 2021, n. 44, prevede la proroga fino al 30 aprile 2021 dell’applicazione delle disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 marzo 2021 e di alcune misure già previste dal D.lgs. 13 marzo 2021, n. 30. In particolare, la proroga riguarda:
- L’applicazione nelle zone gialle delle misure della zona arancione;
- L’estensionedellemisureprevisteperlazonarossaincasodiparticolareincidenzadi contagi (superiori a 250 casi ogni 100mila abitanti e nelle aree con circolazione delle varianti) sia con ordinanza del Ministro della salute che con provvedimento deiPresidenti delle Regioni;
- La possibilità, nella zona arancione, di uno spostamento giornaliero verso una solaabitazione privata abitata in ambito comunale;Il testo prevede la possibilità entro il 30 aprile di apportare modifiche alle misure adottate attraverso specifiche deliberazioni del Consiglio dei Ministri.
- Scuole in presenza fino alla prima media
- Il provvedimento dispone che dal 7 al 30 aprile 2021 sia assicurato inderogabilmente, sull’intero territorio nazionale, lo svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, nonché dell’attività didattica del primo ciclo di istruzione e del primo anno della scuola secondaria di primo grado. Per i successivi gradi di istruzione è confermato lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca in zona arancione mentre in zona rossa le relative attività si svolgono a distanza, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
- Vaccini
- Il decreto esclude la responsabilità penale del personale medico e sanitario incaricato della somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2, per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose commessi nel periodo emergenziale, allorché le vaccinazioni siano effettuate in conformità alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative.Il decreto introduce disposizioni volte ad assicurare l’assolvimento dell’obbligo vaccinale da parte del personale medico e sanitario, prevedendo una dettagliata procedura per la sua operatività e adeguate misure in caso di inottemperanza (assegnazione a diverse mansioni ovvero sospensione della retribuzione) e stabilisce che le previsioni già vigenti per i soggetti incapaci ricoverati presso strutture sanitarie assistite in merito alla manifestazione del consenso alla somministrazione del vaccino anti-SARS-CoV-2 siano estese anche alle persone che, pur versando in condizioni di incapacità naturale, non siano ricoverate nelle predette strutture sanitarie assistite o in altre strutture analoghe.Altre misure previste: