
Il rafforzamento dell’assistenza territoriale parte da questa nuova figura che dovrà rafforzare le unità di continuità assistenziale
Sono circa 700 gli “infermieri di famiglia” che verranno assunti in Emilia-Romagna; con incarichi di lavoro autonomo fino a dicembre e poi con contratti a tempo indeterminato. Un profilo professionale di cui vi è assoluta carenza tanto che durante l’emergenza è stato chiesto ai pensionati di tornare a lavorare, favorito le lauree anticipate e attivato un tavolo con il Miur. E la mappa delle assunzioni, elaborata in base al tetto imposto dal decreto di 8 infermieri di famiglia ogni 50mila abitanti, risponde solo in parte al fabbisogno reale della popolazione.
Spinta dall’emergenza, parte una riorganizzazione destinata a durare e le Regioni devono varare un piano e coordinare i servizi. Queste figure, in carico ai distretti sanitari, dovranno supportare l’attività delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) istituite con il Dl «cura-Italia» (articolo 4-bis) per assistere i pazienti contagiati in isolamento. Ma il ministero della Salute assicura che le Usca sono destinate a rimanere nel tempo, anche oltre l’epidemia da Covid-19. Infatti, come si evidenzia nel Dl Rilancio, fanno parte del più ampio progetto di rafforzare la sanità territoriale e la sorveglianza attiva in tutte le Regioni. A questo scopo il decreto stanzia altri 61 milioni di euro per arruolare personale aggiuntivo, apre le Usca anche ai medici specialisti ambulatoriali convenzionati e prevede l’assunzione di 600 assistenti sociali.
La figura dell’infermiere di famiglia verrà attuata per passaggi successivi. Le Regioni dovranno definire un piano, in base al grado di sviluppo della rete territoriale. Queste figure, in carico ai distretti sanitari, dovranno supportare l’attività delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) istituite con il Dl «cura-Italia» (articolo 4-bis) per assistere i pazienti contagiati in isolamento: sono in tutto 1.200 quelle previste sul territorio, ma non tutte le Regioni le hanno attivate. E l’esperienza deve proseguire anche in futuro senza Covid.