
Per il sindaco di Ravenna gli operatori locali fanno benissimo il loro lavoro – Ma Ferretti group, controllata da un gruppo cinese, si compra la divisione yacht della Marino Rosetti
“Credo che sia un bene che tutta la parte terminalistica dell’attività del Porto di Ravenna resti in mani locali. Del resto Sapir e gli altri operatori stanno dando ottima prova e non vedo alcun bisogno di imprenditori esteri, tanto meno cinesi. Non vorrei che se cominciamo a cedere asset alla fine a Ravenna rimangano solo i camion che vanno avanti e indietro”. Il sindaco di Ravenna Michele De Pascale guarda con interesse al fatto che la Marino Rosetti abbia ceduto il suo cantiere navale al forlivese Ferretti Group, gruppo del made in Italy controllato dal colosso pubblico cinese Weichai, ma ribadisce la convinzione che l’attività core del porto di Ravenna, quale è quella terminalistica, resti saldamente in mani italiane e ravennati in particolare. “Mi pare che gli operatori locali stiano dando ottima prova, investano sulle strutture e siano pronti a sfruttare tutte le opportunità che oggi ci sono e che ci saranno domani con l’ampliamento dell’area portuale per cui credo possano continuare a lavorare senza bisogno di capitali che arrivano dall’estero o dalla Cina. Che poi un gruppo controllato da una società cinese investa a Ravenna va benissimo, specie se continua un’attività già ben avviata quale è quella del cantiere navale della Marino Rosetti”.
Lo shopping di Ferretti group
Da parte sua Ferretti Group ha annunciato l’acquisizione di un sito produttivo di oltre 70.000 metri quadrati, compreso un bacino di carenaggio nel porto di Ravenna. In una nota il gruppo spiega che “l’acquisizione ha comportato un investimento iniziale di circa 40 milioni di euro, cui seguiranno altri 40 milioni nel prossimo triennio per la realizzazione di nuove aree produttive e di un centro di ricerca e sviluppo. L’operazione rientra nella strategia di crescita del Gruppo Ferretti e il nuovo stabilimento, a regime, aumenterà la capacità produttiva di circa il 20%. L’acquisizione del nuovo cantiere di Ravenna è stata interamente finanziata con fondi propri raccolti con la recente quotazione alla borsa di Hong Kong”. A cedere questo stabilimento produttivo è stata Rosetti Marino. Tale cessione “ha determinato per la Rosetti Marino significativi benefici economici-finanziari. La cessione non riguarda – precisa il gruppo – il ben più grande Cantiere Piomboni di Marina di Ravenna, dedicato alla realizzazione delle strutture offshore per l’energia (eolico e oil&gas), dove è in corso la costruzione della piattaforma ‘Fenix’ destinata all’Argentina”. Il nuovo sito produttivo di Ferretti a Ravenna è situato vicino alla sede di Forlì e al cantiere di Cattolica e si tratta di una operazione che consolida la strategia di investimenti del gruppo, che negli ultimi cinque anni ha ampliato e migliorato le strutture produttive di La Spezia e Ancona. “L’acquisizione di quest’area mantiene una promessa fatta. Abbiamo grandi progetti e immaginiamo un sito produttivo all’avanguardia sotto ogni punto di vista: benessere dei lavoratori, impatto sociale positivo, tutela dell’ambiente – anche attraverso un’attenta selezione dei materiali utilizzati – e aumento della produzione. Ravenna è la casa giusta per le barche a vela Wally e per l’espansione degli altri nostri marchi, a partire dalla straordinaria gamma Ferretti Yachts InFYnito” ha dichiarato l’amministratore delegato del Gruppo Ferretti Alberto Galassi. “Scegliamo – ha concluso – ancora una volta l’Italia e investiamo non solo per diventare più forti, ma anche per tenere alta la bandiera di un settore simbolo del nostro Paese: la nautica di lusso e la capillare rete imprenditoriale e artigianale che ci viene ammirata e invidiata da tutto il mondo”.
I cinesi in Italia
Nei porti italiani la Cina è presente in Italia, dal 2016, a Vado Ligure, dove la Cosco (noto è l’ingresso del colosso cinese in uno dei terminal del porto di Amburgo, operazione controversa) ha investito 53 milioni di euro per il 40% e Qingdao 15,5 milioni per il 9,9%. In queste settimane, poi, ancora il forlivese Ferretti Group, controllato dal colosso pubblico cinese Weichai, starebbe infatti ampliando il suo investimento, aumentando di fatto l’area da gestire all’interno del porto di Taranto. Ma anche Progetto Internazionale 39 avrebbe messo gli occhi su Taranto, in particolare su circa 150mila metri quadrati di piattaforma logistica, messa sul mercato dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio. La società in questione è controllata per il 33% Sergio Gao Shuai, imprenditore cinese residente a Milano e fondatore del Dragon Business Forum, responsabile di progetti per favorire rapporti tra imprese italiane e cinesi ma soprattutto è un delegato del governo di Pechino.