Aumenta il numero delle imprese guidate da giovani

In regione sono 28.435, in crescita dell’1,9% rispetto al 2020

Le misure varate a sostegno delle imprese e una sempre più piena ripresa delle attività hanno contribuito all’allargamento della base imprenditoriale giovanile regionale. È quanto emerge dall’analisi dei dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. Alla data del 30 settembre 2021 le imprese attive giovanili emiliano-romagnole sono risultate 28.453, con un incremento di 527 unità (+1,9%) rispetto allo stesso periodo del 2020. Si conferma così l’inversione di tendenza registrata nei precedenti trimestri del 2021 che ha interrotto l’andamento che si registrava dal 2012. Nel terzo trimestre 2021, la consistenza della base imprenditoriale giovanile si è ridotta in tredici delle regioni italiane. Al contrario, gli aumenti più rilevanti sono stati in Trentino-Alto Adige (+3,8%), in Valle d’Aosta (+2,5%) e in Emilia-Romagna che è terza (+1,9%). 

Il trend delle imprese giovanili è assai diverso se si considerano due sottoinsiemi non disgiunti: le imprese di giovani donne (giovanili e femminili) e quelle di giovani stranieri (giovanili e straniere). A fine settembre le imprese giovanili femminili erano giunte a quota 7.816 pari al 27,5% delle imprese giovanili regionali. La tendenza negativa iniziata nel 2016, particolarmente accentuata nel 2020, si è ridotta e poi invertita tra aprile e giugno 2021, fino al leggero incremento dello 0,6% (+50 imprese) nel terzo trimestre rispetto alla fine di settembre del 2020. Alla stessa data le imprese giovanili straniere erano 7.692 pari al 28,1% delle imprese giovanili dell’Emilia-Romagna. Sono quindi rimaste invariate rispetto alla fine di settembre 2020. La crescita complessiva delle imprese giovanili regionali è quindi da attribuire alle giovanili che non si caratterizzano anche come straniere o femminili.

I settori di attività economica

Nel trimestre la consistenza delle imprese giovanili è aumentata in tutti i macrosettori, ma non in modo omogeneo. L’incremento è stato determinato dall’insieme dei servizi dove l’andamento è stato frutto di tendenze differenziate, ma prevalentemente positive, con alcune eccezioni, con l’aumento di 368 imprese (+2%). Ma tra le sezioni dei servizi, la tendenza si è confermata ancora negativa per alloggio e ristorazione (-106 unità, -3,1%), particolarmente colpiti dalle conseguenze della pandemia. Il pesante calo è stato determinato dalla ristorazione (-76 unità, -2,5%), comparto con ampia presenza di imprese giovanili (10,6%), ma è nell’alloggio che si è avuto un vero crollo (-10,4%). Si sono ridotte anche le imprese della sanità e assistenza sociale (-9,7%), dopo una crescita vertiginosa in passato, e le attività di trasporto, magazzinaggio (-2%) e trasporto terrestre (-3,3%). I segni positivi nel macrosettore degli altri servizi hanno avuto numeri decisamente superiori. In particolare, hanno accelerato le attività professionali, scientifiche e tecniche (+153 unità, +13,9%), direzione aziendale e consulenza gestionale (+23,1%, +63 unità), pubblicità e ricerche di mercato (+17,5%, +55 unità). Seguono noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (105 unità, +7,7%).

Ripartono commercio, costruzioni e industria

Dopo avere invertito la tendenza negativa nel trimestre precedente, le imprese del settore del commercio hanno confermato la fase di crescita (+99 imprese, +1,4%), derivata dalla ripresa del dettaglio (+126 unità, +3,4%).  Nel terzo trimestre 2021 le imprese giovanili delle costruzioni sono finalmente aumentate (+48 unità, +1%), sulla spinta dei sostegni al settore grazie alla realizzazione di edifici (+5,2%). La base imprenditoriale giovanile dell’industria ha rafforzato la tendenza positiva avviata nel trimestre precedente (+35 unità, +1,7%). Il recupero è derivato dalle imprese manifatturiere (+42 unità, +2,1%) e, in particolare, da alimentare (+24 unità, +11,3%), riparazione, manutenzione e installazione di macchine (+12 unità, +4,5%), altre industrie manifatturiere (+10,5%) e fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+23,3%). Al contrario, c’è stata riduzione nelle confezioni (-25 unità, -7,7%).  Infine, è proseguito il recupero delle imprese giovanili attive nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+76 imprese, +3,2%), forte in agricoltura (+57 imprese), ma sostenuto anche dalla crescita delle imprese della pesca e acquacoltura (+20 imprese, +4,9%).