Una gazzella dei Carabinieri (foto di repertorio)

Lo segnala il Nuovo Sindacato Carabinieri tramite il Segretario generale, Massimiliano Zetti

Il Parlamento – in sede di conversione del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 mediante legge 24 aprile 2020, n. 27 – ha introdotto l’importantissima norma in oggetto, esplicitamente connessa con l’emergenza epidemiologica da Covid-19, introducendo quindi una norma emergenziale che verrà applicata temporaneamente fino al 30 settembre 2020 la quale prevede che i dipendenti di tutte le amministrazioni, «possono cedere, in tutto o in parte, i riposi e le ferie maturati fino al 31 dicembre 2019 ad altro dipendente della medesima amministrazione di appartenenza, senza distinzione tra le diverse categorie di inquadramento o ai diversi profili posseduti», purché la cessione – che deve rispettare i termini temporali previsti per la fruizione delle ferie pregresse, essere a titolo gratuito, non essere sottoposta a condizione o termine e non è revocabile – avvenga in forma scritta, venendo comunicata al dirigente del dipendente cedente e a quello del dipendente ricevente.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri tramite il Segretario generale Massimiliano Zetti, lamenta che “a distanza di oltre 10 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della suddetta legge, molti comandi diretti da Ufficiali lungimiranti, informati, responsabili e dotati di iniziativa (dote che non tutti posseggono) stanno già attuando l’art. 4 bis dell’art. 87 del D.L. in oggetto, ricevendo le istanze di “cessione” e di accettazione da parte dei militari che si avvalgono di tale Istituto. Altri Comandanti di reparto molto più timorosi ed evidentemente non abituati ad affrontare di iniziativa le novità legislative emergenziali del momento, si trincerano dietro il classico “attendiamo disposizioni dall’alto”, danneggiando la fruizione dell’Istituto e inficiando lo spirito della norma che è temporanea, in quanto limitata nel tempo e cioè fino al 30 settembre 2020”. “Riteniamo quindi” – continua Zetti – “che non sia possibile perdere altro tempo perché la norma non prevede valutazioni dirigenziali né particolari difficoltà applicative, in ordine alla sussistenza delle particolari esigenze di chi intende beneficiare di questo istituto transitorio ed emergenziale – non ha bisogno di disposizioni applicative”. – In conclusione Zetti asserisce che – “sia necessario vincere le resistenze e accompagnare per mano quei Comandanti di Reparto che ammantati nella burocrazia, sono meno dotati di spirito di iniziativa, risultando timorosi, indecisi e meno risoluti, a danno dei Carabinieri posti alle loro dipendenze, dotandoli una volta per tutti di una circolare da emanare a cura di codesto Comando Generale, con la massima urgenza nei termini di cui sopra, al fine di evitare che si verifichino disparità di trattamento e danni per gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri che sono sotto il Comando dei predetti dirigenti”.