Il Presidente di Nuova Marina Centro propone agevolazioni per le attività del centro, l’assessore invita alla collaborazione e dialogo

RIMINI –  “Accolgo volentieri lo spirito propositivo dell’intervento del presidente Zanzini, preoccupato come rappresentante di categoria della situazione del commercio in provincia di Rimini. C’è tutta la volontà, da parte anche di questa amministrazione comunale, di mettere in piedi approfondimenti specifici sugli strumenti che possono sostenere lo sforzo della rete commerciale a contrastare la crisi dei consumi nazionali, così come il mutare delle abitudini della clientela. Non è da sottovalutare, ad esempio, il netto incremento percentuale che anche nel nostro Paese sta caratterizzando l’e-commerce”: Così l’assessore alle attività economiche Jamil Sadegholvaad che interviene a seguito delle dichiarazioni di Giammaria Zanzini, presidente di Federmoda Rimini , ma anche presidente dell’Associazione Nuova Marina Centro. Zanzini chiedeva all’amministrazione di attivarsi, insieme alle altre associazioni di categoria ed esercenti per fermare la “desertificazione” della città, intervenendo, magari, con nuove norme sulla concessione di licenze, e percorsi più semplici per i cambi di destinazione d’uso degli esercizi commerciali. Per raggiungere questo obiettivo il presidente di Federmoda suggerisce anche facilitazioni e agevolazioni a chi decide di investire in qualità, in proposte commerciali capaci di offrire una positiva ricaduta economica all’intera città.

A Zanzini fa eco l’assessore del Comune di Rimini che nel suo intervento di risposta sottolinea come da tempo sia stato aperto un canale di confronto con le associazioni di categoria. Due i punti imprescindibili della questione: “Il Comune non può sostituirsi al legislatore, inventando norme e disposizioni che non durerebbero neanche lo spazio di un mattino”. La seconda premessa di Sadegholvaad è altrettanto chiara: “C’è la necessità di inserire qualità e tipicità nella rete commerciale provinciale e cittadina, partendo però dal presupposto che il farlo non dipenda solo da un soggetto ma da un sistema intero”.

Dal canto suo Zanzini evidenzia come in soli due anni, e precisamente dal 2013 al 2015 in provincia di Rimni abbiano chiuso 1024 imprese (esercizi commerciali inclusi) nel primo trimestre del 2016 le cessazioni hanno già raggiunto le 146 unità, con una ricaduta negativa quantificabile in un migliaio di posti di lavoro in meno.

Per un vero e proprio rilancio il presidente dell’Associazione Nuova Marina Centro invita a prendere ad esempio altri Comuni italiani che applicano ad esempio canoni calmierati per i negozi del centro, riduzioni dell’IMU e l’abbassamento dei costi fissi per i commercianti. Tra gli esempi virtuosi anche quelli dei Comuni che non concedono l’apertura di minimarket in determinate zone della città, salvo per quanti siano specializzati in prodotti tipici locali. Secondo Zanzini questo si potrebbe fare anche a Rimini, una città in cui cambiare destinazione d’uso ad un negozio del centro storico pare impossibile, senza un parere da parte della giunta.

“L’idea è che vi sia un demiurgo che tutto pensa e tutto fa è quanto di più lontano possa essere dal mercato e dalla realtà – replica l’assessore – E non si può ricreare la realtà esclusivamente sulla base dei divieti, delle esclusioni. Occorre prima di tutto mettere in piedi nuove opportunità, che generano nuova domanda e dunque nuovi investimenti privati. In questo le associazioni di categoria possono e devono fare una moral suasion allargata. Le realtà che in Italia e in Europa meglio resistono alla contrazione dei consumi e alla rivoluzione in atto nel commercio sono quelle in cui la dinamica degli investimenti e del’innovazione ha coinvolto in egual misura parte pubblica e privata. Sul resto, l’amministrazione comunale di Rimini è sempre aperta alle proposte migliorative ma che siano fattibili”.

“Faccio una considerazione più generale – conclude Sadegholvaad – nel momento in cui il Comune di Rimini investe 100 milioni di euro di risorse sue nella riqualificazione del centro, facendone un polo attrattore di livello nazionale e internazionale, è necessario che questo meccanismo di investimento faccia da volano, magari con effetto moltiplicatore, al miglioramento e all’ampliamento della rete commerciale.”