(foto di repertorio)

L’uomo, che abusava di alcol, ha più volte colpito con pugni, schiaffi e calci la moglie arrivando a minacciarla con un coltello

Per oltre 20 anni ha sopportato la violenza del marito che, spesso sotto l’effetto di alcol, l’ha più volte colpita con schiaffi, pugni e calci arrivando persino a lanciarle contro un coltello colpendo la figlia, all’epoca minorenne. Un incubo finito nel pomeriggio di sabato quando gli agenti della Polizia di Stato di Rimini hanno eseguito la misura cautelare della custodia in carcere a carico di un quarantanovenne marchigiano. Un epilogo scaturito dall’attività di indagine portata avanti dagli inquirenti a seguito della denuncia della donna che, 20 giorni fa dopo una violenta lite, ha deciso di rompere il muro di silenzio.

L’uomo è gravemente indiziato di aver maltrattato pesantemente moglie e figlia. La prima ha raccontato delle violenze fisiche e psicologiche subite sin dall’inizio della relazione con l’indagato. Da circa vent’anni ormai, la vita coniugale era stata caratterizzata da insulti continui, minacce di morte e liti violente culminate con aggressioni fisiche ed il danneggiamento dell’arredamento di casa, il tutto aggravato dall’abuso di alcol del marito.

Nel luglio dello scorso anno, si è consumato un episodio particolarmente grave quando l’uomo minacciò la moglie di infilzarla con un coltello. Subito dopo, glielo lanciò contro, colpendo e ferendo al braccio la figlia allora diciassettenne. La serie continua di violenze fisiche e psicologiche è andata avanti sino all’inizio del maggio di quest’anno. In un’occasione il quarantanovenne, completamente ubriaco, ha iniziato ancora una volta ad insultare e denigrare la moglie, minacciandola nuovamente con un coltello e colpendola con pugni, calci e schiaffi. Stessa cosa è accaduta dopo una decina di giorni circa ed in quell’occasione la figlia appena maggiorenne, nel tentativo di opporsi al padre, ha ricevuto uno schiaffo ed è stata insultata violentemente. L’intervento di alcune vicine attirate dalle urla ha interrotto momentaneamente l’aggressione, ricominciata pochi istanti dopo con minacce di morte e violenze fisiche. La donna, quindi, stremata ed impaurita dalla situazione, si è recata presso questi Uffici per denunciare quanto subito da anni.

La successiva opera di ricostruzione dell’intera vicenda, svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Rimini, ha consentito di ricostruire un più complesso e grave quadro di maltrattamenti ad opera dell’uomo, pienamente condiviso dal G.I.P. presso il Tribunale Ordinario di Rimini che ha emesso il provvedimento restrittivo.

Nel pomeriggio di sabato, quindi, l’uomo è stato rintracciato in città all’interno di un centro commerciale e, successivamente, condotto in carcere.