(foto di repertorio)

Ne parlano il magistrato Daniele Paci e Marco Forte, Sostituto Procuratore della Repubblica presso la D.d.Antimafia di Bologna

Gli appetiti della criminalità organizzata sulla riviera dopo la crisi da Coronavirus. L’Associazione JFKennedy di Rimini, in diretta facebook, ha ospitato il magistrato Daniele Paci che dialoga con il dott. Marco Forte, Sostituto Procuratore della Repubblica presso la D.d.Antimafia di Bologna.

In occasione dell’anniversario dalla strage di Capaci, l’associazione J. F Kennedy Rimini ha promosso l’incontro la cui registrazione è disponibile sul canale Facebook dell’associazione. I due uomini di legge, anche attraverso la rievocazione di indagini, spiegano come si muove la criminalità organizzata anche nel nostro territorio.

Il Coronavirus, infatti, rischia di “arricchire le mafie” poiché, queste ultime, sfruttano la crisi economica per immettere nel mercato denaro di provenienza illecita da pulire. Al tempo stesso, inoltre, gli imprenditori in difficoltà che faticano ad ottenere prestiti, possono diventare vittime più vulnerabili per strozzini ed usurai.

Diverse sono le inchieste del passato che hanno accertato la presenza della criminalità organizzata anche nel territorio riminese. Durante l’incontro sotto forma di intervista, ad esempio, è lo stesso sostituto procuratore della Repubblica, Marco Forte, a ricordare “L’indagine vulcano” che permise di raccogliere più indizi sulla presenza dei casalesi sulla nostra riviera. L’indagine, che vide impegnati gli inquirenti per quasi 3 anni, portò al rinvio a giudizio di una cinquantina di persone e ad una quindicina di condanne nei vari filoni.

Oggi più che mai, dunque, è vigile l’occhio degli inquirenti e della direzione distrettuale antimafia per stroncare il malaffare.