Da palazzo regionale lo stop per alcuni allevamenti

EMILIA ROMAGNA – Gli assessori regionali hanno incontrato i produttori di Assoavi e Unaitalia e al termine del faccia a faccia è stato disposto il blocco della commercializzazione, a scopo cautelativo, per alcuni allevamenti avicoli dell’Emilia-Romagnadai dai quali provengono -oltre che da due allevamenti in altre regioni- le uova sgusciate liquide, vendute in Calabria, su cui sono state rinvenute tracce di Fipronil.

 

“E’ un’iniziativa che abbiamo adottato mettendo in atto il principio di massima precauzione- si legge in una nota a firma di Venturi e Caselli rilanciata pochi minuti fa dall’ufficio stampa della Regione – a tutela della salute pubblica, ma anche di una filiera che rappresenta in Emilia-Romagna una punta di eccellenza. Siamo di fronte a un importante settore produttivo che nella nostra regione è da sempre sottoposto a controlli rigorosi dalla fase produttiva a quella di commercializzazione. Il provvedimento adottato oggi garantirà nell’immediato che tutte le produzioni sospette siano ritirate o non immesse nel mercato, in attesa nei prossimi giorni degli accertamenti laboratoristici da parte della sede di Brescia dell’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia-Romagna”. 

Fin dal principio il Servizio sanitario regionale ha potenziato il sistema dei controlli, e in particolare dal 14 agosto ne sono stati già effettuati 53 su uova, prodotti ovo-derivati, pasta fresca all’uovo e carne di gallina e gli esiti sui primi quattro, effettuati a Bologna, sono risultati negativi.