“Se confermato si tratta di un episodio gravissimo”
“Il ‘caso’ di sospetto terrorismo con collegato reclutamento messo in atto tra Rimini, Cesena e Ravenna da nove immigrati da paesi islamici deve far molto riflettere le istituzioni e mettere in guardia la politica”.
Lo afferma Jacopo Morrone, segretario nazionale della Lega Nord Romagna, che aggiunge:
“Si tratta, se confermato, di un episodio gravissimo – come racconta la stampa – visto che coinvolge stranieri di religione islamica all’apparenza integrati nella comunità, con aziende e possibilità tali da disporre di centinaia di migliaia di euro da inviare – secondo l’accusa – in aree a rischio terrorismo dell’Europa e del Maghreb o per indottrinare giovani adepti. Dunque anche questi fatti – se provati – testimoniano che non si tratta di ‘lupi solitari’, di ‘persone disturbate’ o di emarginati, ma di una vera e propria fitta rete di connivenze, che si irradia anche in Italia e, in questo caso, in Emilia-Romagna, la seconda regione in Italia per presenza di immigrati musulmani, quasi 183.000 secondo dati regionali, un numero approssimativo per difetto se ai censiti aggiungiamo aspiranti richiedenti asilo e irregolari. Una regione, questa, che ha quindi aperto le braccia a questi stranieri, consentendo l’insediamento di oltre 176 centri di culto e di centri culturali islamici che non si sa quali attività svolgano. Noi di certo non ci stupiamo che Rimini sia un centro del radicalismo e che tra il riminese e il cesenate partissero fiumi di denaro con destinazioni sospette, crediamo invece che sia ora di dire basta e che le amministrazioni locali del Pd e la Regione, soprattutto, debbano fare un esame di coscienza perchè hanno chiuso ambedue gli occhi in nome di un miope ‘volemose bene’ filoislamico.
E’ il momento di cambiare registro e che le amministrazioni capiscano con chi hanno a che fare. Ovviamente non crediamo che tutti gli immigrati di religione islamica siano coinvolti nella pericolosa rete di connivenze denunciate sulla stampa, ma certamente c’è da stare con gli occhi ben aperti, soprattutto sulla possibilità che viene spesso concessa a sedicenti associazioni culturali islamiche di aggirare le leggi e aprire centri che potrebbero nascondere ben altri intenti. Per questo i consiglieri regionali romagnoli presenteranno un’interrogazione urgente alla Giunta regionale per chiedere conto della superficialità con cui si è agito”.