Il Codacons denuncia Aifa e ministro Lorenzin, continuano le proteste dei genitori
Il decreto (fantasma per ora, perché non ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale) della ministra Lorenzin, che obbliga bambini e ragazzi che frequentano le scuole a vaccinarsi portando le vaccinazioni da 4 a 12, ha generato caos, ansia e confusione tra genitori, addetti ai lavori e istituzioni, nessuno escluso, ha avuto comunque il merito di accendere i riflettori sull’argomento vaccini.
In quel di Santarcangelo una folla di persone si è recata al Teatro Supercinema per assistere all’incontro di lunedì 29 maggio su “Salute e vaccini. Il diritto di informare, il diritto di essere informati”. La sala grande contiene 300 persone e in centinaia sono restate ad attendere all’esterno del cinema; il conteggio ha registrato più di mille genitori (si aprla di 1.400) desiderosi di conoscere e informarsi. Tra i relatori Angelo Baudassi, medico, pediatra, omeopata; Paolo Mosconi, medico omeopata; David Satanassi, medico omeopata, ricercatore indipendente, medico veterinario; Luca Ventaloro, esperto in diritto sanitario e minorile. Era presente anche Matteo Pavanetto, l’avvocato di Forlì che ha presentato due ricorsi al Tar (uno per Rimini e uno per Santarcangelo) contro l’obbligo di vaccinazione.
Si è trattato di un confronto civile, in cui sono stati approfonditi gli aspetti medico e giuridico-legale e a cui è intervenuto anche Gustavo Rosso, l’editore di Macro Edizioni in sciopero della fame per protesta contro il decreto Lorenzin.
E a Forlì sta continuando lo sciopero della fame anche Cristina Reciputi del gruppo Genitori Uniti Romagna; la psicologa sarà in Piazza Saffi anche mercoledì 31 maggio dalle ore 18 alle 20 per parlare ai presenti di libertà di scelta, di informazione trasparente, farmacovigilanza e di un cambiamento nella pratica della vaccinazione per passare dalla vaccinazione di massa a una vaccinazione che tenga conto delle particolarità dell’individuo.
Intanto, questa mattina il Codacons ha presentato in conferenza stampa i dati dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, sulle reazioni avverse ai vaccini nel triennio 2014-2015-2016, dati finora segreti da cui è emerso che nel solo anno 2016 c’è stato un aumento del 16% di segnalazioni e che nei tre anni le segnalazioni sono state 3.500. Il Codacons, che non si pone contro i vaccini, ma chiede chiarezza, ha posto l’accento sui guadagni che le case farmaceutiche hanno proprio grazie ai vaccini. Ha sottolineato come l’Agenzia del Farmaco avrebbe dovuto pubblicare i dati e informarne i ministri prima del decreto legge. Il 10 maggio l’Aifa, su ordine del magistrato, avrebbe inviato i dati alla Procura della Repubblica di Torino e al Ministero della Salute, più di una settimana prima, dunque, del decreto. Il Codacons ha quindi illustrato la denuncia contro la ministra Lorenzin per accertare se i contenuti, ritenuti gravi, del rapporto Aifa siano stati illustrati ai ministri prima di approvare il decreto e, in caso contratio, di procedere per omissione di atti di ufficio.
Non si è fatta attendere la risposta dell’Aifa che ha dato mandato ai propri legali di procedere contro il Codacons che diffonderebbe dubbi e incertezze e affinché “sia difesa la libertà scientifica”. Il Codacons, da parte sua, metterà gratuitamente a disposizione dei propri iscritti l’istanza da inviare alle singole Asl e all’Aifa per chiedere indagini pre-vaccinali. “Ciò che l’Aifa finge di non capire è che l’azione del Codacons è semplicemente tesa alla ricerca della massima informazione possibile in favore delle famiglie, informazione che dovrebbe provenire dalle autorità sanitarie sulle cui eventiali omissioni dovrà ora pronunciarsi la magistratura. Chiunque, a partire dall’Aifa dovesse ancora affermare che il Codacons è contro i vaccini, sarà immediatamente querelato per diffamazione e strumentalizzazione diretta a favorire le case farmaceutiche attraverso affermazioni false” ha concluso l’associazione.