Se ne parla in una tavola rotonda al campus universitario

Un incontro, organizzato per gli studenti dei Corsi di Laurea Magistrale in Scienze dell’Educazione e in Scienze Motorie ma aperto a tutti si terrà giovedì 6 aprile (ore 14-16) nel Campus universitario di Rimini (aula “Teatini 1”, p.zza Teatini 10, a pochi passi dal Tempio malatestiano), per esplorare alcune pratiche socio-culturali che possono agevolare l’inserimento nel vivere quotidiano di migranti e richiedenti asilo. In particolare si discuterà se sport e religione siano o no potenti “facilitatori” dell’integrazione sociale, offrendo occasioni di incontro fra autoctoni ed immigrati o, al contrario, se erigono muri e barriere. Ciò a partire dai contributi offerti dal dossier n. 84 della rivista “Africa e Mediterraneo”, che ha per titolo Sport e immigrazione.

L’Italia da alcuni decenni è territorio di frontiera per migranti e richiedenti asilo. I frequenti arrivi sulle nostre coste di persone di origini etniche e religiose differenti fa ormai del ‘Bel Paese’ una “società delle culture” in itinere. È una sfida per l’Unione europea e per l’Italia di grande portata. Finora il nostro Paese è stato la ‘Porta d’Europa’ e quindi un “Paese di transito” per migranti e richiedenti asilo; ma, a seguito del rifiuto di accoglierli opposto anche recentemente dall’Austria e da altri Paesi dell’Est europeo, l’Italia potrebbe divenire anche mèta di arrivo.

Come emerge dal 21° Rapporto sulle Migrazioni dell’ISMU, è plausibile pensare che il fenomeno migratorio in Italia sia in continua crescita e trasformazione, tanto da poter parlare di un nuovo ciclo caratterizzato da un notevole incremento dei flussi migratori e dalla presenza sempre più visibile di rifugiati dai teatri di guerra nel vicino Medio Oriente. Ospitando poco più di 5 milioni di stranieri residenti (l’8,2% degli italiani) il nostro Paese è entrato nella pattuglia ‘di testa’ delle nazioni europee per numero assoluto di immigrati (IDOS 2015). Non è pertanto troppo presto cominciare ad interrogarsi su come integrare migranti e richiedenti asilo; occorre andare oltre gli aspetti materiali e interrogarsi sugli aspetti socio-culturali che possono risultare positivi, in base ai primi studi svolti in Europa, ai fini di favorire l’integrazione nel nostro Paese di questi nuovi attori della società civile globale.

 

All’incontro parteciperanno: Nicola Porro (Docente di Sociologia generale presso l’Università di Cassino e Lazio Meridionale); Stefano Martelli (Docente di Sociologia dei Processi culturali, Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”); Giovanna Russo (Università di Bologna “AMS” e curatrice del dossier Sport e immigrazione); Elisabetta Degli Esposti Merli (rivista “Africa e Mediterraneo”, editore Lai-momo -Sasso Marconi – Bologna); Luciano Marzi (responsabile per la Caritas Diocesana di Rimini dell’area ‘immigrazione’).