La vice sindaco Lisi: “Il Comune si attiverà con la Fondazione Vittime dei Reati per supportare la vittima

Prognosi riservata ma condizioni stazionarie per Gessica Notaro, la riminese 28enne, già finalista a Miss Italia e addestratrice di leoni marini, ricoverata al centro Grandi Ustioni dell’ospedale “Bufalini” di Cesena dopo aver subito un’aggressione con dell’acido. In carcere, con le accuse di lesioni gravissime aggravate da premeditazione, futili motivi e credultà, è stato portato l’ex fidanzato Edson Jorge Tavares Lopes, 29enne dell’isola di Capo Verde.
In merito all’accaduto la vice sindaco di Rimini Gloria Lisi ha rilasciato una dichiarazione:

“La cronaca riporta come la notte scorsa sia accaduto un nuovo fatto drammatico nei confronti di una donna, aggredita brutalmente con acido gettatole in viso. Le notizie non sono ancora definitive ma le indagini degli investigatori pare si stiano orientando verso le responsabilità dell’ex compagno.

In attesa dei rilievi da parte di chi indaga sul terribile episodio, quello che è già evidente è il perpetuarsi di una violenza che drammaticamente abbiamo imparato a conoscere perché corre ogni giorno lungo l’intero Paese; la violenza cioè che vuole umiliare, ferire e lasciare addosso alla donna i segni della sottomissione. E questo succede anche a Rimini. Nei confronti di una ragazza che, ripeto, a quanto emerge in queste ore, era già stata vittima nel recente passo di maltrattamenti, segnalati all’autorità giudiziaria.

Sta emergendo quindi una storia di uomini che perpetuano l’ antico dispositivo di dominio che ha retto il rapporto di coppia da secoli e quindi credono di avere il diritto di trattare la donna come vogliono, contrastare i percorsi di autonomia, libertà, o semplicemente il libero desiderio. Con violenza psicologica e fisica, fino agli esiti più tragici.

Di fronte all’ orrore, ci piace pensare che le donne non restino prigioniere di un’idea dell’ amore che non deve esistere, quello caratterizzato dal possesso. Si liberino, escano da una dimensione ideale, la coppia, che quando non funzione diviene solo luogo di disagio.

È questo il meccanismo vizioso dentro il quale si ritrovano tante donne vittime della violenza: prigioniere di un’idea dell’amore che, in realtà, non deve esistere. Noi crediamo che l’amore sia fatto di autonomia e di riconoscimento reciproco.

Il Comune di Rimini e il Centro Antiviolenza continueranno a lavorare affinché vi sia sempre una risposta rapida alla richiesta di sostegno immediato in un lavoro di rete con le altre istituzioni e l’ associazionismo del territorio su una violenza e su una crudeltà figlie di una cultura che va combattuta alla radice, in ogni ambito della vita sociale e famigliare.

Certo, in questi momenti è comune in noi e negli operatori che portano avanti ogni giorno questo lavoro di contrasto e sensibilizzazione perfino un senso di frustrazione. Si agisce a tutti i livelli con iniziative, campagne, ascolto, denunce, dalle scuole fino ai settori più avanzati della socialità e della vita comunitaria, ma vicende come questa continuano ad accadere, e non raramente. Ma dobbiamo andare avanti, con determinazione e consapevolezza del nostro ruolo e del compito che spetta a tutti, nessuno escluso. Il Comune di Rimini si attiverà da subito anche con la Fondazione Vittime dei Reati per supportare la vittima.”.