Grazie al Fondo Sociale Europeo sarà finanziato un progetto destinato al Distretto Rimini Nord

RIMINI – Dal Fondo Sociale Europeo a Rimini (distretto nord) arriveranno 1,2 milioni di euro la quota del Fondo Sociale Europeo e saranno destinati alla realizzazione di un piano di azione per l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità. 

Si tratta di un programma che coinvolgerà Enti Locali, l’Ausl Romagna e la Regione, presentato, discusso e votato ieri mattina dalla V Commissione Consiliare.

 

Il piano prevede azioni di sostegno in favore di quelle ad oggi disoccupate che, oltre a non avere un lavoro, hanno anche altri disagi sociali o sanitari e che quindi devono fare i conti con maggiori difficoltà per reintegrarsi nella società.

Per ricostruire un percorso di inserimento saranno messi a disposizione consulenza, orientamento, tirocini, formazione professionale, sostegno e accompagnamento al lavoro, oltre ad altri interventi più specifici della sfera socio-sanitaria – che saranno al più possibile personalizzate per valorizzare le capacità e le potenzialità della persona.

 

 “Si tratta di un’impostazione di lavoro che si inserisce in un percorso che il Comune di Rimini ha già avviato da diverso tempo, mettendo al centro della nostra politica il welfare delle capacità, superando l’approccio assistenziale – sottolinea il vicesindaco e assessore con delega al sociale Gloria Lisi – Negli ultimi anni abbiamo stretto un ottimo rapporto di collaborazione con il Centro per l’impiego di Rimini, per il sostegno di azioni per noi importanti come il ‘progetto Empowerment e qualità del lavoro’ o il ‘regolamento delle procedure di affidamento di servizi per l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio’, azioni che nascono proprio per andare incontro a speciali categorie di persone (ad esempio ultracinquantenni con figli a carico, le madri sole, donne over 55) e che ci hanno permesso di dare una risposta a circa una settantina di persone intercettate dai servizi sociali. Siamo partiti dalla consapevolezza del valore del lavoro come elemento di inclusione e coesione sociale e dalla consapevolezza che le nuove problematiche sociali devono necessariamente essere affrontate con strumenti diversi e innovativi. Oggi questo approccio sperimentale trova conferma e nuova linfa nelle indicazioni della legge regionale, che ci dà la possibilità di ampliare e rafforzare questa rete che vede fianco a fianco Comuni del distretto nord, Ausl Romagna e Centri per l’impiego grazie anche a risorse importanti, mirate e specificamente destinate alla realizzazione di questi obiettivi”.