Pertosse e meningite da emofilo b “rialzano la testa”. Il vicesindaco Lisi invita ad un’informazione più scientifica e non affidata al web

RIMINI – Vaccinazioni, Gloria Lisi, vicesindaco con delega alla Protezione Sociale di Rimini si schiera con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ieri nel suo intervento ha condannato fortemente chi si oppone ai vaccini e ne mette in discussione l’efficacia.

 

“La salute è un tema sociale e come tale va affrontato – spiega il vicesindaco – Da questo assunto deriva la responsabilità non solo individuale ma anche sociale su temi rilevanti come quello dei vaccini. Andrebbe ripresa una informazione scientifica su larga scala per informare tutti sui reali rischi delle mancate vaccinazioni, sia per chi sceglie di non farle, ma anche per le persone su cui ricade una scelta non loro.

 

Proprio come Mattarella, Gloria Lisi punta il dito sulla tutela della collettività e sull’esigenza di essere rigorosi e forti, prendendo posizione a sostegno dei motivi scientifici, sociali e sanitari a supporto delle vaccinazioni.

 

Nel territorio provinciale di Rimini il trend sui vaccini è tra i più alti in Italia per rapporto obiettori/popolazioni più alto a livello nazionale e questo desta non poche preoccupazioni. Se dal 2010 ad oggi la percentuale di copertura dei vaccini in Emilia Romagna è costantemente sotto la media nazionale e, soprattutto, sotto il livello di sicurezza, individuato nel 95%, a Rimini il picco negativo si è registrato nell’ultimo biennio (2014/15) con rispettivamente l’87,3% 87,5% di copertura

 

“Alcune malattie come la pertosse e la meningite da emofilo b, che sono particolarmente gravi proprio nel primo anno di vita – sottolinea il vicesindaco – stanno rialzando la testa: solo nel primo semestre 2016 i numeri di casi sospetti avvicinano quelli che precedentemente si verificavano nell’arco temporale di un anno. E’ quindi indispensabile che i bambini vengano vaccinati tempestivamente affinché siano protetti il prima possibile”.

Gloria Lisi si dice favorevole, proprio in quest’ottica all’introduzione di una certificazione vaccinale per chi si iscrive agli asili.

“Si tratta di piccoli ma importantissimi segnali – conclude -di quella che deve essere prima di tutto una inversione di tendenza culturale, in grado di riportare i fondamentali della sanità pubblica in linea con quelli di un paese moderno, inclusivo, tutelante e sicuro”.