Sempre più ragazzini vengono “scaricati” alle autorità per essere accuditi
RIMINI – Decine di casi sosspetti sono sotto la lente d’ingrandimento della Divisione Anticrimine della Questura di Rimini. Le forze dell’ordine stanno cercando di fare luce sul fenomeno degli “abbandoni” di fronte agli uffici immigrazione così come alle Ausl. La polizia ritiene che ci sia un preciso disegno dietro a quello che più che un sospetto pare essere un vero e proprio fenomeno, arivato persino all’attenzione del Prefetto.
Non più tardi di ieri, infatti si è tenuta una riunione straordinaria a cui hanno preso parte anche Presidente del Tribunale e vicesindaco. I dati non sono sfuggiti alle autorità: nel solo 2016, sono sedici i minori che sono stati “affidati” al Comune, che se ne deve quindi fare care carico sostenendo le spese di alloggio, quelle sanitarie e quelle di studio.
Si tratta, nella stra grande maggioranza dei casi, di ragazzini albanesi di 16/17 anni: hanno questa età i protagonisti di questo giro assurdo che sta mandando al collasso il sistema assistenziale di Rimini. Attraverso l’abbandono di minori e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (questi i reati ipotizzati dall’accusa), sarebbe stata messa in piedi una vera e propria truffa con tanto di ripercussioni e costi a carico dei cittadini. Ogni minore straniero “costa” al Comune una novantina di euro al giorno. Sono dodici le pesone che sono state denunciate, tra minorenni e maggiorenni ma le indagini non si fermano qui dato che si stanno passando ai raggi X altri 8 casi considerati sospetti. Ci sono, poi, 14 deleghe che dalla Procura dei Minori di Bologna sono arrivate alla Polizia di Stato di Rimini.
Insomma, sembra ci si trovi di fronte ad un sistema dallo schema consolidato, ma le autorità al momento invitano alla cautela. I ragazzini si presentano agli sportelli dicendo di essere minorenni e di non essere accompagnati dai genitori. La procedura del visto per loro è immediata e automatica e la loro presa in carico passa allo Stato che provvede al loro mantenimento fino al termine degli studi, anche una volta superata la maggiore età.
La situazione è al limite, un po’ per la scarisità delle risorse a disposizione, un po’ per gli spazi nelle strutture, anche questi sempre più risicati. Questo fenomeno rischia di estromettere dalla rete dell’assistenza chi realmente ne ha bisogno ed è per questo che si può parlare di una truffa in piena regola.