Pitbull abbandonati e denutriti sequestrati dai Carabinieri, guai per un 45enne di Cesena
BELLARIA – Latravano, abbaiavano giorno e notte e i vicini esasperati hanno chiamato le forze dell’ordine. In questo modo i Carabinieri della stazione di Bellaria hanno fatto “di nuovo” visita ad un appartamento in via Mar Ionio. Era già accaduto un mese prima quando per gli stessi motivi i militari si erano presentati, insieme ai veterinari dell’Ausl di Rimini a casa di G.F, 45enne residente a Cesena ma domiciliato proprio in quell’appartamento.
Anche la scena a cui si sono trovati davanti non era dissimile: tre cani di razza pitbull terrier erano costretti a vivere segregati in quella casa. Uno di questi poi era legato con una corda al collo e versava in condizioni molto gravi. Gli animali sono stati posti sotto sequestro e curati dalle guardie veterinarie. Ieri i Carabinieri sono entrati nell’appartamento accompagnati dai colleghi del Nucleo Investigativo di Forlì e dai veterinari dell’Ausl. Perquisendo l’abitazione, su disposizione della Procura della Repubblica di Forlì, i militari hanno rinvenuto sei gabbie; di queste tre erano occupate da altrettanti cuccioli abbandonati completamente a se stessi. I pitbull erano in forte stato di denutrizione e anche in questo caso uno di questi versava in condizioni davvero critiche.
Perchè la situazione del 45enne ha destato il sospetto della Procura di Forlì? È presto detto: a seguito del primo sopralluogo sono state avviate delle verifiche approfondite sul conto dell’uomo nel corso delle quali è emerso che al cesenate erano intestati ben 45 pitbull. E’ bastato incrociare qualche dato in più ed è saltata fuori una fitta rete di truffe. L’uomo aveva pubblicato su internet annunci di vendita dei cuccioli di pitbull terrier utilizzando due numeri di cellulare differenti. Una volta contattato si faceva pagare una caparra da trecentoeuro, da versare su una carta di credito prepagata, per poi non consegnari i cuccioli.
Molti degli acquirenti hannno presentato denuncia e per questo quando il nome del cesenate è stato inserito nel database della Procura, gli inquirenti si sono trovati di fronte ad una mole enorme di documenti. Se le forze dell’ordine hanno individuato il canale attraverso il quale il 45enne si faceva recapitare gli esemplari di pitbull (cioè l’est Europa) e constatato che l’uomo allevava senza alcuna autorizzazione i cani, solo un quesito rimane in sospeso: che fine hanno fatto i 42 cani di cui risulta essere padrone?