Adolescente affidata all’assistenza di una casa famiglia, i genitori sono stati sottoposti a Tso

RIMINI – Una scena da “Sepolti in casa” la tramissione in onda pochi anni fa sul digitale terrestere dove venivano documentate per immagini scene di “staordinaria” quotidianità di persone afflitte dall’ossessione per l’accumulo in ogni sua forma. Questa volta non si tratta di Tv, tantomeno di sceneggiate: tutto è reale ed è accaduto a Rimini.

 

Gli agenti della Polizia Municipale si sono trovati di fronte ad uno spettacolo agghiacciante: sporcizia, cianfrusaglie, vecchi abiti accatastati sul pavimento insieme ad ogni genere di rifiuto, il tutto accompagnato da un odore nauseabondo. L’appartamento in questione, situato in via Coletti, a Rivabella era abitato da una famiglia di tre persone, padre, madre e una figlia adolescente. La polizia locale ha fatto irruzione nell’abitazione su segnalazione dei vicini di casa che da tempo si lamentavano per il terribile olezzo che proveniva da quella casa.

 

Esasperati dalla situazione hanno presentato un esposto e per questo la Polizia Municipale si è presentata per verificare le condizioni igieniche dell’appartamento. Le forze dell’ordine hanno dovuto sfondare la porta per entrare in quei 60 metri quadri in cui vivevano in condizioni estreme tre persone e ben sei gatti. Prima di arrivare a tutto questo l’Ausl, così come i Vigili del Fuoco già da tempo si erano presentati alla porta della famiglia per verificare l’abitabilità della casa, ma senza alcun risultato. I genitori, infatti, hanno sempre negato l’accesso.

 

Sporcizia di ogni genere si era accomulata negli anni sul pavimento e in quegli spazi insalubri la famiglia aveva ricavato dei giacigli di fortuna dove riposare. I due coniugi sono stati sottoposti ad un Tso e condotti in ospedale per una visita di controllo, mentre la figlia adolescente è stata immediatamente supportata dai servizi sociali. Le agenti della municipale l’hanno accompagnata in un bar a fare colazione e dopo un primo consulto psicologico la ragazzina è stata affidata ad una casa famiglia. La Procura, che ha aperto un fascicolo per maltrattamenti in famiglia, è stata supportata nelle indagini anche dai Carabinieri che avevano trovato la famiglia nel parcheggio dell’ipermercato.

 

Approfondendo la vicenda è emerso che padre madre e figlia trascorrevano molto tempo nei pressi dei centri commerciali e vagabondando senza meta per la città. Molto spesso vivevano e mangiavano in auto. Tutto questo accadeva sotto gli occhi di tutti eppure nessuno immaginava cosa accadesse in quella famiglia: il padre ha un lavoro e la figlia frequenta regolarmente la scuola: eppure dietro l’ordinarietà si celava qualcosa di ben più oscuro, oggi emerso con prepotenza anche sulle pagine della stampa locale.