Smantellata una rete che gestiva oltre due tonnellate di Marijuana

RIMINI – Con una maxi operazione gli agenti del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza  ha stroncato un giro di droga milionario. Al vertice dell’organizzazione un 54enne albanese, G.H. che secondo le forze dell’ordine tirava le fila delle operazioni comodamente seduto al tavolino del bar. Bastava una chiamata e da Valona motoscafi super veloci erano pronti a portare la marijuana  prima in Grecia e poi Italia. Sempre con una chiamata il 54enne era in grado di far arrivare sul territorio nazionale partite di droga dal nord dell’Europa. Uno stile di vita sobrio il suo, forse troppo, tanto che le fiamme gialle si sono interessate a quello stile di vita così morigerato: tutti i giorni al bar senza mai lavorare. Ed effettivamente gli uomini della Guardia di Finanza avevano visto giusto. G.H gestiva un giro d’affari da circa 150 mila euro all’anno. Per non farsi interecettare il 54enne comunicava con i suoi collaboratori con differenti telefoni le cui sim venivano puntualmente disabilitate nel giro di pochi giorni.

 

Come nelle migliori storie di spionaggio, dopo un’indagine serratissima le forze dell’ordine hanno fatto scattare la trappola mettendo le mani anche A.D, 23 anni, anche lui di origine albanese che lo scorso anno era riuscito a darsi alla macchia dopo essere stato individuato come il “corriere – scafista” che dall’Albania una volta al mese portava in Italia circa due tonnellate di marijuana pronte per essere immesse sul mercato.

 

Le forze dell’ordine hanno ricostruito nel dettaglio tutta la rete: la droga arrivava in Italia su motoscafi super veloci per poi essere sbarcata di notte sulle coste della Puglia (nell’area compresa tra Trani e Monopoli) e divisa in due partite, una destinata a Roma l’altra proprio a Rimini. “Sporzionata” poi in quantitativi da un chilo la marijuana era venduta al prezzo di mille euro. Per arrivare a smantellare la rete il Nucleo di Polizia Tributaria, guidata dal colonnello Marco Antonucci, ha dovuto cifrare sms, recuperare i tabulati telefonici di più sim ed effettuare diciotto perquisizioni si sono convertite in 16 arresti. Di questi quattro componenti della banda sono stati catturati proprio a Rimini.

 

E’ stato dunque messo un freno al giro milionario con il sequestro di 10 chilogrammi di cocaina, 90 chili di eroina e, appunto, 2 tonnellate di marijuana.

Le accuse di cui i 16 dovranno rispondere vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, al porto d’armi illegali.